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l fascino del mare d’inverno

l fascino del mare d’inverno

Santa Maria la “bianca”

Laura passeggia per le strade di Castrignano del Capo senza meta, con la bici al fianco e le cuffie nelle orecchie. La vista delle stradine del centro storico non la colpisce più, troppa è la pena, troppa la nostalgia. Un tempo giocava in queste strade con gli amici, un tempo era tutto bello, un tempo bastava un saluto di qualche passante “Comu sciamu?” a fugare ogni tristezza.

Quante risa, quanta gioia tra quelle case basse tipiche del Salento, tra gli orti di limoni e pale di fichi d’India, e quante partite a palla e quanti nascondini attorno alla chiesa di “Santu Michele”. Ora non è così, tornare a casa per così poco tempo ogni volta, solo a Natale e a Pasqua, è uno strazio. Così Laura passeggia per Castrignano e cerca di sentirsi una turista in vacanza.

Certo la stagione non è proprio calda, siamo a gennaio e il sole si fa desiderare, il freddo prende a schiaffi le guance e c’è poca gente in giro. Nelle cuffie Loredana Bertè grida: “Mare mare…”, così un’idea quasi inconsciamente prende Laura, di saltare in sella alla bici e andare a vedere dove la terra finisce e resta solo il mare incontrastato a portare storie di altri popoli. I segnali stradali e il cuore indicano Leuca, mentre il cielo si annuvola e si gonfia di un biancore soffice. Nevica! “Forse dovrei tornare a casa…ma no andiamo al mare” pensa la ragazza mentre il freddo le graffia le mani e il viso, accelerando la sua corsa. Ai lati della strada ulivi e case, case e ulivi alternati da ridenti alberghi, come il Montirò, e B&B e agriturismi per tutti i gusti, immersi in un tripudio di muretti a secco e terra bruna, iniziano a cambiare volto sotto i primi fiocchi di neve. “Ah Sud, fuga dell’anima” canticchia Laura. Finalmente giunge alla punta estrema d’Italia, al Capo di Leuca, percorre il lungomare, insolitamente deserto, fino ad uno spiazzo che, con la sua forma arrotondata, sembra aggettare in mare come un trampolino, con due simpatici lampioni a fare da cornice.

D’un tratto la neve, come per magia, aveva ricoperto tutto, in ogni dove, d’un bianco manto. Laura osserva esterrefatta la meraviglia, lei sola, nel freddo e nel bianco lì, dove il bianco è già nel nome, a Leuca. Davanti a quello spettacolo del mare nero e burrascoso che guerreggia con la grazia della neve, lì Laura pensa davvero di essere una turista alla scoperta di paesaggi nuovi e per la prima volta dopo tanto tempo non sente la nostalgia e la tristezza delle ripartenze, ma solo la gioia e la meraviglia dell’inverno in Salento, con il mare e i muretti a secco, la terra bruna e nu pocu di neve a disegnare un presepe.

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