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L’oro giallo del Mediterraneo

L’oro giallo del Mediterraneo

L’olio extravergine d’oliva

Oggi vi vogliamo raccontare la storia di una pianta speciale, che ha origini antichissime, pulsa nel cuore della civiltà mediterranea e ne è un tratto identitario. L’olivo, il bellissimo nodoso albero secolare dalle foglie verdi-argentate e il suo frutto, l’oliva, per noi quasi sacra, piccola e indispensabile per la nostra dieta, unica fonte di grassi vegetali, vitamina E e beta-caroteni.
La sapiente esperienza dell’uomo ha saputo trasformare il frutto in olio ormai millenni fa, perciò la storia dell’olio è la storia di un’intera civiltà.

L’olio dalle nostre parti viene prodotto mescolando il rispetto per i tempi della natura, per l’ambiente, per il gusto e le migliori tecniche agricole. In molte aziende agricole viene ancora utilizzata la macina di pietra (e guai a chi ce la tocca!) per conservare intatta la fragranza del prodotto. In alcune masserie sparse nelle campagne si conservano ancora gli antichi frantoi per accontentare la curiosità dei turisti in vacanza.

Nel territorio salentino in passato la lavorazione dell’olio avveniva all’interno dei frantoi (in dialetto trappiti) ipogei scavati nella roccia calcarea, innanzitutto perché la roccia per le sue caratteristiche è facilmente lavorabile e non richiedeva un grande dispendio di energie, in secondo luogo perché la temperatura sotto terra semplificava la lavorazione dell’olio d’oliva. Sono le cure e le attenzioni che rivolgiamo all’oro giallo che lo rendono così prezioso e così invidiato nel mondo.

Un tempo queste terre venivano sfruttate per produrre olii di bassa qualità da utilizzare nelle attività industriali, oggi invece il nostro olio è il più raffinato e il più pregiato del Mediterraneo e viene utilizzato quasi esclusivamente per la cucina.

Anche le tipologie di olive che mettiamo a frutto sono tutte nostrane: la Cellina di Nardò e l’Ogliarola leccese. Quest’ultima, citata già da scrittori antichi quali Catone, Varrone, Macrobio che ne esaltavano la finezza dell’olio, viene apprezzata anche per le rese elevate. La più pregiata è però la Cellina di Nardò, chiamata anche in dialetto cafareddha, ha una resa minore ma un gusto più particolare e unico.

Il pregio dei nostri olii che gusterete in ogni ristorante, in ogni locale del Salento, per impreziosire la vostra vacanza, è dimostrato dai marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta) Olio Terra D’Otranto e Olio Collina di Brindisi.

Per un salentino l’olio è una religione, non si spreca, non si altera, si ama e basta e per questo viene usato nella cucina di tutti i giorni come nella preparazione di alberghi e ristoranti, non solo del Salento, ma anche in giro per il mondo. Approfittate della vostra permanenza da noi per visitare un frantoio, degustare i vari olii, magari accompagnati da qualche piatto tipico o semplicemente da una frisedda.

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